Serate in famiglia CLXXXVII-CLXXXVIII-CLXXXIX

            Proponiamo in tre serate consecutive la visione e l’ascolto della serata finale della seconda Competizione Canora Internazionale dell’Opera Barocca Pietro Antonio Cesti, svoltasi a Innsbruck nel 2011. Pietro Marc’Antonio Cesti (1623-1669) è un musicista barocco, nato ad Arezzo nel 1623 e morto a Venezia nel 1669. Nel 1637 entrò tra i frati minori francescani, nel 1652 fu accolto alla corte di Ferdinando Carlo, Arciduca d’Austria, ad Innsbruck. In seguito fece anche parte dell cappella papale. La sua attività musicale fu dedicata principalmente all’opera, ciò che gli attirò delle ammonizioni da parte dei suoi superiori religiosi. Ma egli scrisse anche musica sacra.

            Mentre al suo tempo Cesti fu considerato uno dei musicisti più stimati, in seguito fu quasi dimenticato, per essere riscoperto soltanto in tempi recenti. È sintomatico il fatto che al suo nome sia stato intitolato il festival del canto barocco di Innsbuck. Si vedrà che le presentazioni della manifestazione sono tutte in tedesco e in inglese, mentre le arie cantate sono per la maggior parte in italiano. Un eloquente omaggio internazionale a quella cultura italiana dell’età barocca che troppo speso viene presentata come decadente. Tra gli artisti competitori vi sono diversi italiani e due soprani italiani riceveranno anche due dei premi principali, insieme ad un’ungherese, ad una israeliana. Anche gli strumentisti e il direttore sono italiani.

            La manifestazione è divisa in tre video, che potranno essere ascoltati in tre diverse serate. Nel primo video l’esecuzione dei brani musicali incomincia dopo il sedicesimo minuto. Prima vi sono presentazioni in tedesco e in inglese. I brani cantati sono tutti presi dall’opera “L’incornazione di Poppea” di Claudio Monteverdi (1567-1643). Alcune arie sono ripetute due volte, eseguite da diversi artisti. I partecipanti alla competizione sono di diverse nazionalità. La musica di Monteverdi non ha perduto la sua forte attrattiva con il passare dei secoli, nonostante lo stile antico, che in alcuni brani può riuscire un po’ lontano dai nostri gusti.

            Buona serata!

            In questa seconda seconda serata gli artisti eseguono brani di opere barocche di loro scelta. Nei sottotitoli vi sono i titoli delle arie, ma non è indicato l’autore. Qualche aria è ripetuta due volte, eseguita da diversi artisti.

            Buon ascolto:

            Questa terza serata è diversa dalle altre, perché la maggior parte del tempo è dedicata alle premiazioni, e tutto si svolge in lingua tedesca e inglese. Soltanto alla fine la vincitrice del primo premio esegue un’aria di Händel. Forse non tutti saranno interessati a seguire la premiazione, che tuttavia, nonostante la difficoltà delle lingue straniere, nell’insieme risulta molto piacevole.

            Dato che il video è relativamente breve e contiene una sola aria musicale, proponiamo per questa serata anche alcune composizioni di Pietro Antonio Cesti, al quale è intitolata la competizione e che pare giusto far conoscere al pubblico italiano, che generalmente non ne conosce neanche il nome.

            Un’opera veramente singolare di Cesti è la festa teatrale in un prologo e cinque atti “Il pomo d’oro”, eseguita per la prima volta nel teatro di corte di Vienna nei giorni 12 e 14 luglio 1668. Originariamente l’opera doveva essere realizzata per le nozze dell’imperatore Leopoldo I con Margherita Teresa di Spagna, nel 1666, ma poi fu spostata di due anni, e realizzata in occasione del diciassettesimo compleanno dell’imperatrice. Che l’esecuzione avvenisse in due giorni distinti si spiega per il fatto che “Il pomo d’oro” è un’opera di una lunghezza più unica che rara: in una moderna realizzazione raggiunge la lunghezza di quasi sei ore. Lo spettacolo era grandioso, con numerosissimi interpreti e con eccezionali apparati ed effetti scenici.

            L’argomento dell’opera è il classico episodio del giudizio di Paride. Come è noto, il principe troiano è scelto per conferire il premio della mela d’oro della discordia alla dea che egli giudicherà più bella tra Giunone, Minerva e Venere. Paride dà la mela d’oro a Venere, suscitando l’ira delle rivali, che decidono di vendicarsi, finché infine Giunone, per redimere ogni contrasto, si rivolge al pubblico e dona la mela d’oro all’imperatrice Margherita Teresa.

            Ascolteremo ora due brani dell’immensa composizione. Le composizioni di Cesti si collocano qualche decennio più tardi di quelle di Monteverdi e hanno perciò uno stile diverso, che in qualche modo prelude ai successivi sviluppi del melodramma barocco.

            Il primo brano è l’aria “O quanto è vero”.

            Ascolteremo ora il finale dell’opera.

            La prossima aria è tratta dall’opera “Orontea”.

            Un’altra aria dall’opera “Orontea”.

            Un’opera che recentemente è stata molto rivalutata è “La Dori”, della quale ascolteremo ora la sinfonia.

Dalla stessa opera un’aria di genere piuttosto comico.

Torniamo al genere serio con quest’altra aria.

Infine, dulcius in fundo, l’aria più giustamente celebre di Antonio Cesti, tratta dall’opera “Orontea”: “Intorno all’idol mio”: